Wolmer 
					Beltrami nasce a Breda
					Cisoni in provincia di Mantova 
					il 23 Maggio del 1922 da Tertulliano e Illuminata Sarzi
					Sartori. Falegname lui, 
					casalinga lei, Wolmer sarà il primo di quattro figli.
				
 
				
					
					Wolmer 
					iniziò la sua straordinaria carriera suonando, spronato dal 
					padre appassionato fisarmonicista, nelle feste e nei locali 
					del mantovano. 
				
	
					 
				
					
					La famiglia 
					Beltrami aveva la musica nel sangue da 
					generazioni, anche lo zio, le due sorelle e il fratellino 
					Enzo, prematuramente scomparso, erano degli ottimi 
					musicisti.
				
 
				
					
					Dagli esordi 
					degli anni ’30 (ragazzo prodigio iniziò ad esibirsi come 
					solista a 14 anni e a 16 aveva già un’orchestra sua), agli 
					anni ’50 e ’60 quando raggiunse l’apice della carriera, agli 
					anni ‘90 (quando decise di 
					terminare le sue esibizioni): circa 70 anni dedicati alla 
					musica ed alla fisarmonica. 
				
	
					 
				
					
					Una vita 
					trascorsa in simbiosi con il suo strumento tanto che le
					sue mani si erano deformate per 
					adattarsi alla tastiera.
				
 
				
					
					La sua 
					straordinaria carriera artistica lo portò presto lontano da 
					Sabbioneta dove trascorse solo la fanciullezza; ma 
					trasferitosi a Milano prima e a Roma poi, ritornava sempre 
					volentieri nella terra natia. 
				
	
					 
				
					
					Beltrami è 
					stato autore di centinaia di arrangiamenti cosiddetti 
					cromatici, derivanti dal jazz, alcuni dei quali di grande 
					successo, e di motivi come "Il treno", "Carovana negra". 
					"Squadrone bianco". 
				
	
					 
				
					
					Fu anche 
						presente in numerose riviste e commedie musicali (con 
						Delia Scala e Renato Rascel in special modo) e 
						scopritore di talenti. Si deve a lui la scoperta di 
						Mina, avviata, grazie al suo intuito e alla sua 
						competenza musicale, a una brillante carriera. Un'altra 
						sua scoperta quella di Fausto Leali.
 
	
		
		Persona 
						spiritosa, dalla battuta pronta, era sempre generoso 
						e gentile nel giudicare, in pubblico, le esibizioni 
						degli altri fisarmonicisti; era inoltre di una 
						meticolosità estrema.
	 
	
		
		Wolmer, 
						era di bell’aspetto e piaceva alle donne: raccontava che 
						in gioventù doveva chiudere la porta delle stanze degli 
						alberghi per tenere lontano le sue fans. Non si
		sposò mai, solo una volta fu 
						molto vicino al matrimonio. Tutto era già stato 
						programmato con la futura sposa 
						quando arrivò la proposta di una tournee in 
						Venezuela. Wolmer dovendo scegliere tra il 
						matrimonio e l’esibizione in Sud 
						America scelse l’amore per la musica. Al ritorno 
						la promessa sposa se ne era 
						andata.                               
						
	
	
	Wolmer 
					muore, nella sua abitazione di Cerveteri, la notte del 28 
					Ottobre 1999. 
	
		
		Riposa oggi, 
					insieme alla madre e al fratellino Enzo, nella tomba di 
					famiglia nel cimitero di Breda Cisoni.
	
	                                                                          
	 2006 
					- Alberto Sarzi Madidini