BIOGRAFIA DI MARINO BARRETO Jr.
Nato a Matanzas,
visse un'adolescenza molto avventurosa a causa
dell'attività politica del padre, José Marino Barreto
detto El Bombin, che lavorava a fianco del presidente
Menocal.
Quando Marino aveva solo
pochi mesi la famiglia si trasferì per motivi politici
in Spagna, da dove però fuggì allo scoppio della guerra
civile.
Ritornato a Cuba,
crebbe in grosse ristrettezze economiche, nonostante nel
frattempo il padre fosse diventando il più noto medico
dell'isola.
Nel 1940 la famiglia
ritornò, in maniera definitiva, in Spagna, e Marino
frequentò un liceo organizzato da un ordine religioso ,
ottenendo il titolo di "don" che da quel momento in poi
abbinerà al suo nome.
Nel 1944 fuggì di
casa per arruolarsi nella Legione straniera francese .
Visse quindi per due
anni in Marocco; ferito in battaglia, durante la
convalescenza entrò a far parte della banda musicale
della Legione straniera.
Scoperta la musica,
decise quindi di iscriversi al Conservatorio di Tetuan e
si diplomò in contrabbasso;
Tornato a Madrid
nel 1948 entrò in un orchestra locale, quella di Roque
Carabajo.
Proprio al seguito
di questa formazione nel 1949 giunse in Italia per una
serie di esibizioni.
Durante
una serata a Viareggio a causa di un'indisposizione del
cantante, si trovò a doverlo sostituire: il successo fu
tale che, da quel momento, decise di iniziare l'attività
di cantante, prima nell'orchestra di Gigi Stok e poi
fondando un proprio gruppo.
Nella seconda metà
del decennio successivo ebbe i suoi maggiori successi:
La più bella del mondo,
scritta da Marino Marini che superò le centomila copie
vendute,
Angeli negri
(che verrà ripresa dieci anni dopo da Leali),
Arrivederci
(scritta da Giorgio Calabrese per il testo e da Umberto
Bindi per la musica),
Per un bacio d'amor,
Un'anima tra le mani
(ripresa qualche anno dopo dai Rokes)
Cinque minuti
ancora,
Consuelo (scritta
per lui da Ugo Calise)
Hasta la vista
señora (il suo maggior successo, con duecentomila copie
vendute, tradotta in otto lingue e usata per lungo tempo
come sigla di chiusura delle serate dalla sua orchestra)
Visino de angelo,
scritta per la figlia Altagracia, di cui alla fine degli
anni cinquanta fu realizzato uno dei primi Videoclip
della storia musicale italiana.
Il suo successo
declinò rapidamente con l'avvento del beat ma Barreto
continuò a esibirsi nei locali come esponente della
musica che allora veniva definita "confidenziale" e ad
incidere per la PHILIPS la principale casa discografica
per cui ha lavorato.
Morì nel 1971 di
cirrosi epatica all'ospedale "Fatebenefratelli" di Milano.
Lasciò la moglie
Dott.ssa Linda Huri Blumenfeld e i due figli: David,
avuto dalla moglie, e Altagracia nata da una relazione
precedente al matrimonio.