BIOGRAFIA DI SILVANA FIORESI
Nome d'arte di Silvana La Rosa nasce
a Genova nell'Ottobre del 1921, figlia di una arpista e del maestro Adriano La Rosa
apprezzato violinista della formazione di Pippo Barzizza nonchè egli
stesso direttore d'orchestra.
A nove anni è costretta ad emigrare con la famiglia a El Salvador ove il
padre ricopre la carica di direttore del locale conservatorio.
Proprio
il padre le impartirà laggiù le prime lezioni di musica.
Compiuti i primi studi e appresa la lingua spagnola, ancor bambina incide
i primi dischi.
Tornata in Italia,entra al conservatorio di Torino dove si diploma in
pianoforte e canto.
Nel 1939 partecipa alla seconda gara nazionale degli artisti della
canzone indetta dall'EIAR e proprio accompagnata dal maestro Barzizza, con
cui resterà per quattro anni, la sera del 6 Febbraio 1940 debutta alla
radio insieme a Norma Bruni e Aldo Donà, interpretando
"Besame", tipica
composizione spagnola con la quale riscuote enorme successo.
Intonatissima e molto spiritosa, con
una voce ricca di swing, fresca e sbarazzina, che ben si adatta al genere
allegro, diviene in brevissimo tempo una delle colonne della
radio, portando alla popolarità decine di motivi, fra cui:
"Pippo non lo sa"'
,magnificamente accompagnata dal Trio
Lescano,
"L'Uccellino della radio",
"Canzone Andalusa".
Artista fine ed intelligente si
specializza pure in tutta una serie di duetti che la vedranno di volta
in volta affiancata da Aldo Donà,
Gianni Di Palma
"Piemontesina", Lina Termini
"La pupa della nonna", ma sopratutto Ernesto Bonino con
il quale canta
"Rosabella del Molise","Il valzer di ogni bambina" ,"Bionda mia bella bionda".
E' di
questo periodo la voce, peraltro mai smentita, di una sua presunta "Love
Story" con l'amatissimo cantante torinese.
Intensa anche la collaborazione artistica con Il Trio Lescano, con il
quale oltre alla già citata "Pippo
non lo sa"
inciderà pure:
"Baciami" ,"Il pesce e l’uccellino","ll pinguino innamorato","L’orso dello zoo","La da-da","Nel bazar di Zanzibar","Per favore un ritmo",
"Quando mi guardi","Restiamo vicini"."Ti sognerò stanotte".
Alla fine del 1943 non sentendosela più di seguire il maestro Barzizza, trasferito
da Firenze a Milano, torna in famiglia ad aiutare il padre, che aveva a
sua volta abbandonato l'orchestra, per occuparsi di una miniera di
lignite, al Colle di Cadibona, di cui era proprietario.
Nell'Aprile del 1945 tuttavia non resistendo al richiamo della
canzone, si precipita a Milano per riprendere l'attività con le orchestre
di Gorni Kramer e di Luciano Zuccheri.
Lascia dunque la sua storica
etichetta la CETRA per passare alla rivale FONIT ove lancia uno dei suoi
cavalli di battaglia: "Il mio nome è donna". Era il 1946.
Successivamente compie una serie di tournèe teatrali in compagnie di cui
fanno parte tra gli altri Carlo Dapporto, Ernesto Bonino e Luciano Tajoli.
Nei primi mesi del 1948 si trasferisce alla sede romana della ormai
divenuta RAI, per cantare con la scuderia di Armando Fragna.
Il 17 Giugno alle ore 13,13, nel corso di una trasmissione, esplode il
compressore che alimenta l'impianto dell'aria condizionata: oltre a nove
ustionati e duecento feriti, ci saranno molti intossicati dai gas
ammoniacali, fra cui proprio la Fioresi che viene soccorsa da Claudio
Villa e da Riccardo Mantoni, regista radiofonico fratello del
presentatore Corrado.
Rimasta afona, la RAI, oltre a un lauto risarcimento, le permette di
seguire una completa cura di rieducazione fonetica, tanto che dopo poco
più di un anno tornerà a cantare e a parlare come un tempo.
Nel 1949 ormai completamente ristabilita viene scritturata in
Sudamerica, ove canterà alla radio e alla televisione, oltre che in molti
teatri e ritrovi dell'Argentina, Brasile, Cile, Uruguay.
Nel 1957 si sposta prima in Colombia e poi in Venezuela, quindi negli
Stati Uniti e infine nella Repubblica Dominicana, con un tale successo
che tornerà in Italia solo nel 1967, dopo 18 anni d'assenza.
Nel 1971 entra nuovamente in sala d'incisione per una serie di dischi
antologici,
sotto la direzione del Maestro Enzo
Ceragioli, con Dino D'Alba.
Più che mai dinamica ed intraprendente si
stabilirà definitivamente a Milano dove negli anni 80 avvia una sua
impresa di costruzioni.
Sempre elegantissima, curata nel trucco e nella capigliatura la si potrà incontrare per molti anni, oltre che negli uffici della sua
impresa, anche in molti locali notturni milanesi ove ancora alla fine
degli anni 80 non era difficile poterla sentir cantare col solito piglio
degli esordi, canzoni del suo repertorio o classici della canzone
italiana.
Da allora fece solo sporadiche apparizioni in televisione: l’ultima fu
nella trasmissione
"Ci vediamo in tv", di Paolo Limiti.
Molte
cose intanto nella sua vita erano cambiate.
Il 18 aprile 2001,
il Consiglio dei ministri concesse a Silvana Fioresi un assegno
straordinario vitalizio: il beneficio noto come legge Bacchelli.
Silvana Fioresi si spense a Milano pochi mesi più tardi, nel 2002.