BIOGRAFIA DI VIVI GIOI
Vivi Gioi fu una delle più popolari
attrici durante gli anni a cavallo della II Guerra Mondiale.
Nacque a Livorno il 2 Gennaio 1917; morì a Fregene il 12 Luglio 1975.
Il suo vero nome era Vivian Trumpy.
Fu scoperta da Vittorio De Sica che la notò in occasione di una recita
amatoriale.
Per riconoscenza verso questo grande del cinema assunse il
nome d’arte "Vivien Diesca", in cui il cognome è l’anagramma di quello
del regista.
Il suo esordio avvenne nel 1936 interpretando una piccola parte nel film
"Ma non è una cosa seria", diretto da Mario Camerini.
Nel 1939 ebbe la sua prima parte da protagonista.
Avvenne nel film
"Bionda sottochiave", di Camillo Mastrocinque, al quale seguirono: "Rose
scarlatte" (1940);
"Dopo divorzieremo" (1941); "L’amante segreta" (1941); "Bengasi" (1942).
Bionda e sofisticata, di una bellezza e di uno stile più "cosmopoliti"
rispetto alle sue colleghe italiane, la nuova venuta intraprese una
fitta carriera, che si svolse sostanzialmente nell'ambito del cinema dei
"telefoni bianchi"
Tuttavia nell 1944 insieme a Vittorio De Sica e Nino Besozzi fondò una
compagnia teatrale.
Nel 1949 ne fondò un’altra con Carlo Ninchi e Aroldo Tieri.
Nel 1945 lavorò con Luchino Visconti in "A porte chiuse" di J.P.Sartre.
La collaborazione venne ripetuta nel 1951 con "Un tram chiamato
desiderio", di Tennessee Williams (1951).
Ha recitato accanto a Vittorio Gassman, nella compagnia del Teatro
Nazionale diretto da Salvini, in "Anna per mille giorni di Anderson" e
in "Peer Gynt" di Ibsen.
Diverse anche le sue
incursioni sia nel mondo della radio che in quello della canzone.
In particolare da
ricordare una sua suggestiva e molto teatrale interpretazione della
celeberrima "Lili Marleen", sicuramente molto diversa da quelle più
canoniche delle varie Meme Bianchi, Lina Termini....
Importante anche
l'unico disco inciso dalla bella Vivi accanto alle sorelle Lescano,
quella "Ritmo del cuor" tanto ricercata dai collezionisti di 78 giri.