BIOGRAFIA DI GIACOMO RONDINELLA

Giacomo Rondinella nasce a Messina il 30 agosto 1923, figlio di Ciccillo e Maria Sportelli, cantanti ed attori napoletani.
I genitori, inizialmente restii all'idea che il ragazzo ripercorra le loro tracce, lo fanno crescere lontano dalle scene e lo iscrivono alla scuola nautica per conseguire il diploma di capitano di lungo corso.
 
Durante la Seconda guerra mondiale viene arruolato in Marina, nel Reggimento "San Marco", e dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, lascia la divisa e si dedica al pugilato con scarsi esiti, dopo di ché decide di entrare nel mondo dello spettacolo, risultando vincitore ad un concorso di Voci Nuove indetto da Radio Napoli all'inizio del 1944.
Inizia così una vera e propria carriera come cantante melodico-sentimentale, diventando, in breve tempo, una delle star della canzone napoletana.
Nel 1945 partecipa alla rivista "Imputati... alziamoci!" di Michele Galdieri, dove interpreta per la prima volta la canzone "Munasterio 'e Santa Chiara", destinata a diventare un successo mondiale.
 
Alto e di gradevole aspetto fisico, dotato di una certa simpatica disinvoltura, Rondinella rappresentò ben presto un’ambita preda per quei produttori cinematografici che intuivano quale successo avrebbe potuto ottenere sul grande schermo, soprattutto agli occhi di un pubblico femminile, sensibilissimo alla sua voce flautata.
Ebbe così modo di esordire nel cinema con "Ultimo amore" (1947, Luigi Chiarini), un film che segnò per lui l’inizio di una lunga serie di successi (nell’anno 1954 girò ben dieci film).
In genere, i film da lui interpretati seguivano gli schemi ripetitivi e ben collaudati della commedia sentimentale o del dramma a forti tinte, con trame fatte su misura per dargli modo di svolgere il duplice ruolo di attore e di cantante; tuttavia, talora fu utilizzato al meglio da registi di notevole livello, come Roberto Rossellini, con il quale, nel 1954, recitò in "Dov’è la libertà?", o come Cortese, che, nello stesso anno, realizzò "Violenza sul lago", affidandogli la parte di un individuo prepotente e cinico, del tutto opposta a quella, per lui abituale, di bravo giovane traboccante di buoni sentimenti.
Il brano che tuttavia lo fa ricordare è la sempre verde"Malafemmena" scrittà dall'indimenticabile Totò e portata al successo da Rondinella incisa nel 1951.
 
Sposato dal 1947 con Ada Alese e aveva un fratello, Luciano, anch’egli cantante, ma di minore successo.
 
Giacomo Rondinella scompare a Roma il 26 Febbraio del 2015