IL DISCOBOLO
IL DISCOBOLOIL DISCOBOLO
IL DISCOBOLO
Museo virtuale del Disco
2
farne una torch singer sul modello delle cantanti americane da night. Soprannominata
“la voce di velluto nero”, dopo i bombardamenti torinesi del 1942 si sposta a Firenze,
dove si esibisce con l’orchestra Cetra fino al settembre del 1943; coglie i suoi ultimi
successi intepretando Cade la neve, Vecchia strada e Non parlarmi del passato, tan-
go di stampo tradizionale. Dopo l’armistizio, si sposta al Nord ed aderisce alla Re-
pubblica Sociale Italiana, cantando dai microfoni dell’EIAR repubblichina; nello
stesso anno, partecipa alla rivista Ritmi e canzoni, accompagnata dalla formazione di
Nello Segurini. Nei primi mesi del 1946 si trasferisce a Roma e canta, per un breve
periodo, alla radio con l’orchestra di Tino Fornai, all’interno della rubrica Racconti
musicali; l’anno successivo, canta dai microfoni di Radio Firenze, lanciando Sera
d’autunno, brano che passa quasi inosservato. Si dedica quindi alle sale da ballo, esi-
bendosi tra il 1947 e il 1948 all’Augustus di Torino, accompagnata dalla formazione
di Michele Ortuso. Nel 1951, partecipa alla Piedigrotta Abici diretta dal Maestro Se-
gurini; successivamente forma una coppia canora con Ariodante Dalla, cantando nei
teatri e nei dancing di tutta Italia. Prende parte, quindi, ad alcuni spettacoli di benefi-
cenza, sperando sempre in un ritorno alla radio che arriva, tardivamente, nel 1955,
quando partecipa, in qualità di ospite, al varietà musicale Occhio magico. Il successo
della sua partecipazione è tale che l’anno successivo le viene proposto di condurre
una rubrica personale, dal titolo Velluto nero, cui fa seguito, pochi mesi dopo, La vo-
ce di Norma Bruni, altra trasmissione di cui è la mattatrice assoluta. Nel 1957, è an-
cora nei planinstesi radiofonici con il programma Voci amiche; nel frattempo registra
per alcune case discografiche minori, alcune canzoni che ottengono un buon succes-
so, quali C’est la vie, Vogliamoci tanto bene, Amore senza nome, Io pregherò,
L’edera. Poi, improvvisamente, la collaborazione con l’ente pubblico si esaurisce ed
in breve tempo torna all’anonimato. Spinta da problemi economici, pubblica un an-
nuncio provocatorio in cui cerca lavoro come cameriera; lavora invece come
babysitter ed infine viene assunta come camerista negli studi televisivi della RAI.
Riesce tuttavia a riscattarsi prendendo parte, come caratterista, ad alcuni sceneggiati
televisivi come Tom Jones (1960) di Eros Macchi, Il regalo (1963, dalla serie Vivere
insieme) di Morandi, Le inchieste del commissario Maigret (1964, episodio
Un’ombra su Maigret), di Landi, Vita col padre (1969) e I fratelli Karamazov (1969)
entrambi diretti da Sandro Bolchi. Nel 1966, partecipa, come ospite, al quiz televisivo
La fiera dei sogni condotto da Mike Bongiorno e, nello stesso anno, è la presentatri-
ce, alla radio, della rubrica Canzoni indimenticabili, antesignana del Notturno Italia-
no. Nel dicembre del 1970, il regista Maurizio Corgnati la chiama per prendere parte,
come ospite fissa, al programma televisivo Il mio bar: purtroppo, colpita da un ictus