Norma Bruni
Norma Mistroni,
in arte Norma Bruni, nasce a
gna il 20 agosto 1913.
Figlia di Aristide e Adele Ma
rassita, abbandonati presto gli studi, svolge diversi
lavori prima di approdare alla musica leggera:
s’impiega dapprima come gelataia
trale di Bologna, poi entra come operaia alla ditta di
tintoria e lavenderia Radioso,
che produce cassette per la frutta ed infine trova lav
ro come domestica ad
ore. Ed è proprio sotto queste
ve
sti che viene notata, ment
stoviglie, dal Maestro Sergio Ala, il quale resosi subito conto delle potenzialità di
quella voce profonda e fascinosa, la affida alle cure del Maestro Aldo Laurenti per un
corso di perfezionamento vocale. Dopo lunghi studi di voca
pa con successo al secondo Concorso per Voci Nuove indetto dallEIAR nel 1939,
classificandosi fra i dodici vincitori; il 6 febbraio dellanno successivo debutta ai m
crofoni radiofonici presentando, accompagnata dallorchestra di
motivo Amami di più
, raccogliendo grandi apprezzamenti. Alternandosi fra le form
zioni di Barzizza, Arlandi, Petralia e Gallino, coglie una serie di ottime affermazioni
che in breve tempo contribuiscono a decretarne lenorme popolarità.
1940, lancia
sta), meglio conosciuta come Abbassa la tua radio per favor... dai primi versi
dell’inciso, e manda in visibilio tante coppie di innamorati con una superba in
tazione di Triste domenica
; seguono
getting sentimental over you
scano), Ti lascio un fior,
Piove
lissima My prayer), E tu
. Incide i suoi primi 78giri per la Cetra
porta al successo
Piango ancora per te
Notte
; prende parte a numerosi spettacoli allestiti per
sua voce anche in diversi ospedali militari. Per un breve periodo, canta alla radio con
l’orchestra Angelini, con la quale partecipa anche allo spettacolo di varietà
come sono!
allestito dalla Compagnia di Riviste Cetra
di questa collaborazione, i suoi burrascosi rapporti con il Maestro la spingono a rito
nare con Barzizza, smontando lambizioso progetto di Angelini che avrebbe voluto
IL DISCOBOLO
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Museo virtuale del Disco
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Norma Bruni
in arte Norma Bruni, nasce a
Bolo-
Figlia di Aristide e Adele Ma
r-
rassita, abbandonati presto gli studi, svolge diversi
lavori prima di approdare alla musica leggera:
simpiega dapprima come gelataia
presso il Bar Cen-
trale di Bologna, poi entra come operaia alla ditta di
tintoria e lavenderia Radioso,
quindi in un’azienda
che produce cassette per la frutta ed infine trova lav
o-
ore. Ed è proprio sotto queste
sti che viene notata, ment
re canticchia lavando le
stoviglie, dal Maestro Sergio Ala, il quale resosi subito conto delle potenzialità di
quella voce profonda e fascinosa, la affida alle cure del Maestro Aldo Laurenti per un
corso di perfezionamento vocale. Dopo lunghi studi di voca
lizzi e solfeggio, partec
pa con successo al secondo Concorso per Voci Nuove indetto dallEIAR nel 1939,
classificandosi fra i dodici vincitori; il 6 febbraio dell’anno successivo debutta ai m
crofoni radiofonici presentando, accompagnata dall’orchestra di
, raccogliendo grandi apprezzamenti. Alternandosi fra le form
zioni di Barzizza, Arlandi, Petralia e Gallino, coglie una serie di ottime affermazioni
che in breve tempo contribuiscono a decretarne l’enorme popolarità.
Silenzioso slow
(divenuta Silenzioso ritmo
, a causa della censura fasc
sta), meglio conosciuta come “Abbassa la tua radio per favor... dai primi versi
dellinciso, e manda in visibilio tante coppie di innamorati con una superba in
; seguono
Sogno ad occhi aperti
(versione italiana di
getting sentimental over you
), Casetta sperduta
(interpretata in duetto col Trio L
Piove
, Sì, voglio vivere ancor!
(prima traduzione della be
. Incide i suoi primi 78giri per la Cetra
-
Parlophon. Nel 1941,
Piango ancora per te
, composizione di Michele Ortuso e la delicata
; prende parte a numerosi spettacoli allestiti per
le Forze Armate, portando la
sua voce anche in diversi ospedali militari. Per un breve periodo, canta alla radio con
lorchestra Angelini, con la quale partecipa anche allo spettacolo di varietà
allestito dalla Compagnia di Riviste Cetra
. Nonostante gli ottimi risultati
di questa collaborazione, i suoi burrascosi rapporti con il Maestro la spingono a rito
nare con Barzizza, smontando lambizioso progetto di Angelini che avrebbe voluto
stoviglie, dal Maestro Sergio Ala, il quale resosi subito conto delle potenzialità di
quella voce profonda e fascinosa, la affida alle cure del Maestro Aldo Laurenti per un
lizzi e solfeggio, partec
i-
pa con successo al secondo Concorso per Voci Nuove indetto dall’EIAR nel 1939,
classificandosi fra i dodici vincitori; il 6 febbraio dellanno successivo debutta ai m
i-
Pippo Barzizza, il
, raccogliendo grandi apprezzamenti. Alternandosi fra le form
a-
zioni di Barzizza, Arlandi, Petralia e Gallino, coglie una serie di ottime affermazioni
che in breve tempo contribuiscono a decretarne lenorme popolarità.
Sempre nel
, a causa della censura fasc
i-
sta), meglio conosciuta come Abbassa la tua radio per favor...” dai primi versi
dellinciso, e manda in visibilio tante coppie di innamorati con una superba in
terpre-
(versione italiana di
I’m
(interpretata in duetto col Trio L
e-
(prima traduzione della be
l-
Parlophon. Nel 1941,
, composizione di Michele Ortuso e la delicata
le Forze Armate, portando la
sua voce anche in diversi ospedali militari. Per un breve periodo, canta alla radio con
lorchestra Angelini, con la quale partecipa anche allo spettacolo di varietà
Eccoli
. Nonostante gli ottimi risultati
di questa collaborazione, i suoi burrascosi rapporti con il Maestro la spingono a rito
r-
nare con Barzizza, smontando lambizioso progetto di Angelini che avrebbe voluto
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farne una torch singer sul modello delle cantanti americane da night. Soprannominata
“la voce di velluto nero”, dopo i bombardamenti torinesi del 1942 si sposta a Firenze,
dove si esibisce con l’orchestra Cetra fino al settembre del 1943; coglie i suoi ultimi
successi intepretando Cade la neve, Vecchia strada e Non parlarmi del passato, tan-
go di stampo tradizionale. Dopo l’armistizio, si sposta al Nord ed aderisce alla Re-
pubblica Sociale Italiana, cantando dai microfoni dell’EIAR repubblichina; nello
stesso anno, partecipa alla rivista Ritmi e canzoni, accompagnata dalla formazione di
Nello Segurini. Nei primi mesi del 1946 si trasferisce a Roma e canta, per un breve
periodo, alla radio con l’orchestra di Tino Fornai, all’interno della rubrica Racconti
musicali; l’anno successivo, canta dai microfoni di Radio Firenze, lanciando Sera
d’autunno, brano che passa quasi inosservato. Si dedica quindi alle sale da ballo, esi-
bendosi tra il 1947 e il 1948 all’Augustus di Torino, accompagnata dalla formazione
di Michele Ortuso. Nel 1951, partecipa alla Piedigrotta Abici diretta dal Maestro Se-
gurini; successivamente forma una coppia canora con Ariodante Dalla, cantando nei
teatri e nei dancing di tutta Italia. Prende parte, quindi, ad alcuni spettacoli di benefi-
cenza, sperando sempre in un ritorno alla radio che arriva, tardivamente, nel 1955,
quando partecipa, in qualità di ospite, al varietà musicale Occhio magico. Il successo
della sua partecipazione è tale che l’anno successivo le viene proposto di condurre
una rubrica personale, dal titolo Velluto nero, cui fa seguito, pochi mesi dopo, La vo-
ce di Norma Bruni, altra trasmissione di cui è la mattatrice assoluta. Nel 1957, è an-
cora nei planinstesi radiofonici con il programma Voci amiche; nel frattempo registra
per alcune case discografiche minori, alcune canzoni che ottengono un buon succes-
so, quali C’est la vie, Vogliamoci tanto bene, Amore senza nome, Io pregherò,
L’edera. Poi, improvvisamente, la collaborazione con l’ente pubblico si esaurisce ed
in breve tempo torna all’anonimato. Spinta da problemi economici, pubblica un an-
nuncio provocatorio in cui cerca lavoro come cameriera; lavora invece come
babysitter ed infine viene assunta come camerista negli studi televisivi della RAI.
Riesce tuttavia a riscattarsi prendendo parte, come caratterista, ad alcuni sceneggiati
televisivi come Tom Jones (1960) di Eros Macchi, Il regalo (1963, dalla serie Vivere
insieme) di Morandi, Le inchieste del commissario Maigret (1964, episodio
Un’ombra su Maigret), di Landi, Vita col padre (1969) e I fratelli Karamazov (1969)
entrambi diretti da Sandro Bolchi. Nel 1966, partecipa, come ospite, al quiz televisivo
La fiera dei sogni condotto da Mike Bongiorno e, nello stesso anno, è la presentatri-
ce, alla radio, della rubrica Canzoni indimenticabili, antesignana del Notturno Italia-
no. Nel dicembre del 1970, il regista Maurizio Corgnati la chiama per prendere parte,
come ospite fissa, al programma televisivo Il mio bar: purtroppo, colpita da un ictus
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cerebrale, risce a registrare solo la prima puntata, che viene trasmessa postuma nel
luglio del 1971. Muore a Milano il 3 gennaio 1971.
Alessandro Rigacci
a.rigacci@alice.it