
parte e cantando un brano nella colonna sonora e l’anno seguente conduce
tre puntate del “Musichiere” accanto a Nuccia Bongiovanni. Il successo
vero e proprio, però, arriverà nel 1958 e nel 1959, quando, accanto a
Domenico Modugno, vince il Festival di Sanremo (con “Nel blu dipinto di
blu” e con “Piove”); il giovane Dorelli, infatti, riesce a non farsi
schiacciare da Domenico Modugno. In seguito entra nel cast di molte
trasmissioni televisive (tra cui “Buone vacanze” a cavallo tra il 1959 e il
1960) e gira alcuni caroselli. Non trascura neppure l’attività musicale:
sono gli anni di My funny Valentine, Boccuccia di rosa, Julia, Love in
Portofino, Meravigliose labbra, Lettera a Pinocchi. Negli anni Sessanta
crea il personaggio di Dorellik, ladro maldestro e sfortunato, ispirata a
Diabolik. Sempre nello stesso periodo, la sua voce diventa protagonista di
“Gran Varietà”, spettacolo radiofonico di cui conduce quasi tutte le
edizioni dal 1966 al 1979. Nel 1967 al Festival di Sanremo presenta il
brano che sarà il suo più grande successo discografico, “L’immensità”,
assieme a Don Backy. In tutto le sue partecipazioni al Festival di Sanremo
sono otto (l’ultima nel 2007, con il brano “Meglio così): nel 1990 ne è
stato presentatore, al fianco di Raffaella Carrà. In quella edizione
partecipò, come cantante, il figlio Gianluca Guidi, che Dorelli ha avuto da
Lauretta Masiero, con cui ha avuto una lunga relazione.
Gli anni Settanta sono dedicati ancora alla musica, ma col passare del
tempo la sua principale occupazione diventa il teatro: memorabile la
commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola”, di Garinei e
Giovannini. Il teatro resta una sua grande passione e nel 1995, assieme a
Loretta Goggi, porta in tournèe “Bobbi sa tutto”, spettacolo che vince il
“Biglietto d’oro”.
Altri successi: nel 2004 ritorna alla musica con il disco “Swinging”, con
cui, superate le 100.000 copie, vince il “Disco di platino”; nel 2007
partecipa al gran galà per le 50 edizioni dello Zecchino d’oro con la
celeberrima “Lettera a Pinocchio”, che viene riconosciuta come “la
canzone regina dello Zecchino d’oro”.
Dorelli è stato anche autore di alcune musiche dei suoi brani, soprattutto