IL DISCOBOLO
Museo Virtuale del Disco
Sergio Lulli
Le notizie sulla vita di Sergio Lulli sono pressoché
inesistenti. La rivista foto-bibliografica “Assi e stelle della
radio” edita dalle Messaggerie Musicali di Milano (1949), lo
riporta all’ultima pagina fra quegli artisti che «o volenti o
nolenti (io non discuto), anch’essi interpellati [sulla loro
biografia N.d.R.] hanno taciuto». Sebbene il “Canzoniere
della Radio” Anno VII n.111 del 15 Maggio 1947 gli dedichi
la copertina con una bella foto a tutta pagina, l’annessa
appendice biografica è totalmente priva di notizie attendibili.
Originario del nord Italia, viene notato nei primi anni ’40 dal maestro Stefano Ferruzzi e
dall’impresario teatrale Pasquale Bixio che decidono di lanciarlo sul panorama nazionale,
facendolo debuttare al Teatro Puccini di Firenze. Dal 1942, incide dischi per la casa
discografica milanese “La Voce del Padrone – Columbia – Marconiphone”. Il suo primo
grande successo di vendite è la canzone Caro Papà (Filippini-Manlio, Columbia DQ 3721).
Incide principalmente con le orchestre di Mario Consiglio, Dino Olivieri e Cosimo Di Ceglie.
Insieme ai colleghi Peppino Sacchi e Bruno Pallesi, Sergio Lulli fa parte di quella nuova
generazione di “cantanti ritmici” che si allontanano dall’impostazione vocale classica per
avvicinarsi di più allo stile americano dei crooner. In particolare, Sergio Lulli rappresenta la
risposta della nota casa discografica milanese al successo radiofonico di Ernesto Bonino – al
cui timbro e stile si avvicina molto la sua voce. La carriera di Sergio Lulli si svolge soprattutto
sui palcoscenici dei locali italiani, fra cui il celebre Sirenella di Milano in cui lo vediamo
attivo attorno al 1945 con l’orchestra Fucilli. Le sue incisioni, fra il 1942 e il 1943, vengono
regolarmente trasmesse dall’EIAR nei programmi di musica riprodotta, contribuendo ad
accrescere la sua popolarità sul territorio nazionale. Nel dopoguerra, dopo una breve pausa,
ritorna ad incidere per la “Voce del Padrone – Columbia – Marconiphone” formando un duo
di successo con Nella Colombo. Nello stesso periodo, trasmette da Radio Milano con
l’orchestra di Tullio Mobiglia al fianco di Giovanni Vallarino. Nel 1949 la sua voce,
accompagnata dall’organo Hammond di Oreste Sinatra, approda sulla Rete Rossa della RAI
durante una trasmissione in collegamento con l’Amedeo’s Bar di Torino. Da questo momento
in poi, si perdono definitivamente le sue tracce.
Simone Calomino
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