(Pippo
Barzizza)
Orchestra CETRA
diretta dal M°.SAVERIO SERACINI
Da supporto 78 giri PARLOPHON
N.Catalogo GP 92715
N.Matrice 153960
Incisa nel Dicembre del 1938
Saverio Sracini era nato a Prato il 14
Marzo del 1905 e fu oltre che autore, arrangiatore e direttore
d'orchestra anche un valentissimo chitarrista molto attivo negli
anni trenta, quaranta e cinquanta.È
Viene ricordato spesso pr essre stato uno degli autori della
prima canzone vincitrice di un Festival di Sanremo, la celebre
Grazie dei fior cantata da Nilla Pizzi; ma ha scritto
molti altri motivi fondamentali per la musica leggera italiana,
come L'edera.
Iniziò gli studi musicali a Firenze, dove
si era trasferito con la famiglia, come chitarrista jazz (è uno
dei primi in Italia), suonando a volte anche il banjo, in
un'orchestra che esegue tour in tutta Europa, e per anni si
dedica solo a questa attività, incominciando anche a cantare.
Nel 1930 si fa notare dall'Eiar, grazie ad
un'esibizione in cui canta con il volto dipinto di nero
interpretando Sonny Boy (ed imitando quindi Al Jolson),
per cui viene invitato a far parte dell'Orchestra Cetra e
si trasferisce a Torino.
Ben presto inizia anche ad occuparsi degli
arrangiamenti orchestrali, lavorando con i maestri Tito Petralia
e Pippo Barzizza, e nel 1938 gli viene affidato l'incarico di
dirigere l'Orchestra Moderna di Radio Roma; nel frattempo
ha iniziato a comporre le prime canzoni, e la prima di esse,
Canzone d'Haway, viene portata al successo da Miryam
Ferretti.
Di questo periodo sono Perché dite male
dell'uomo, cantata da Luciana Dolliver, e Vecchio
quartiere, cavallo di battaglia di Alberto Rabagliati.
Nel 1941 torna a Torino, a seguito della
chiusura dell'Orchestra Moderna a causa della guerra, lavorando
alla direzione dei programmi radio.
Nel 1944 si ammala di broncopolmonite: la
situazione sanitaria di Torino è difficile, e Seracini non viene
curato a dovere per cui si ammala di un glaucoma che lo porta
alla cecità di un occhio.
La malattia colpisce anche l'altro occhio,
ma nonostante la situazione, le musiche composte nel 1945 e nel
1946 sono molto allegre, come Si chiama boogie woogie per
Dea Garbaccio o Vado a spasso per Ernesto Bonino.
Nel 1950 Gian Carlo Testoni gli invia un
suo testo, scritto insieme a Mario Panzeri: il maestro, dopo
aver scritto la musica, incarica Testoni di trovare una casa
editrice per affidarla a qualche cantante, cosa che non può più
fare in quanto la malattia lo sta portando alla cecità totale:
tutti i tentativi fatti da Testoni, però, falliscono.
Dopo qualche mese, però, il paroliere ha
modo di leggere il bando per la partecipazione al primo Festival
di Sanremo, e decide di inviare la canzone, che la commissione
di lettura decide di accettare e di affidare a Nilla Pizzi:
inaspettatamente la canzone, che è di proprietà degli autori,
arriva al primo posto, ed il disco a 78 giri di Grazie dei
fiori, inciso dalla
cantante stabilisce il record di vendite fino a quel momento:
ben trentaseimila copie.
Durante la premiazione nella serata finale
vengono chiamati sul palco dal presentatore Nunzio Filogamo gli
autori della canzone, e salgono solo Testoni e Panzeri: Seracini
non ha potuto essere presente perché è diventato completamente
cieco pochi mesi prima, ed in quel momento la sua disgrazia
viene resa nota al grande pubblico.
Ma non è solo questa, pur importantissima,
l'unica canzone con cui Seracini partecipa alla manifestazione:
vi è anche Sorrentinella, cantata dal Duo Fasano che, pur
non arrivando in finale, entra ugualmente nella storia del
Festival in quanto è stata la prima canzone cantata al Festival
di Sanremo. Al Festival torna anche negli anni successivi: è da
ricordare Mogliettina del 1954, in quanto è una delle
poche canzoni in cui Seracini è anche autore del testo, e Ci
ciu cì (cantava un usignol), canzone tradotta in trentasei
lingue ed interpretata anche da Perry Como (con il titolo
Chee Chee-Oo Chee (Sang The Little Bird)).
Nel 1958 il maestro Seracini presenta una
delle sue musiche migliori: L'edera, un bolero con una
melodia ariosa e sofisticata, con un buon testo di Vincenzo
D'Acquisto, interpretata da Nilla Pizzi e Tonina Torrielli.
I pronostici lo danno vittorioso, ma è
l'anno di Domenico Modugno e della sua Nel blu dipinto di blu,
per cui il maestro si deve accontentare del secondo posto; avrà
modo, però, di rifarsi perché la canzone vende (sommando i 45
giri e i 78 giri, nelle due interpretazioni della Pizzi e della
caramellaia di Novi Ligure) ben cinquecentomila copie, e
viene incisa (tradotta in inglese come Constantly o in
italiano) da artisti internazionali come Frank Sinatra, Caterina
Valente, Yves Montand, Doris Day, Sarah Vaughan, Cliff Richard.
La sua carriera continua con altri
successi ed partecipazioni al Festival, fino alla morte
che avviene a Torino, divenuta la sua città adottiva, il 9
Maggio del 1969.