IL DISCOBOLO
Museo Virtuale del Disco
Duo Fasano
Il Duo Fasano è stato un duo vocale attivo dai
primi anni 40 all’inizio degli anni 60,
composto dalle gemelle Secondina Piera
Angela Fasano detta Dina ( 24 novembre
1996) e Delfina Fasano ( 16 dicembre 2004).
Nate a Torino il 21 settembre 1924, il padre è
un rappresentante di stoffe mentre la madre è
la proprietaria di una libreria al centro della città. Nel 1940, dopo aver frequentato l’Istituto
Magistrale, le gemelle cominciano l'attività artistica. Le circostanze dell’inizio della loro carriera sono
piuttosto curiose. Pare infatti che, dopo essere state segnalate al maestro Carlo Prato (più per l’aspetto
fisico che per le doti vocali non ancora pienamente sviluppate), quest’ultimo avesse incaricato la
cantante Norma Bruni di incontrare le due giovani interpreti per tentare di formare un trio vocale
sullo stile del Trio Lescano. Ma affinché questo sia possibile, le sorelle devono prima frequentare la
scuola di perfezionamento dellEIAR di Torino, per accedere alla quale è necessario superare
unaudizione. Dopo un consulto familiare, le gemelle si presentano nella sede dellEIAR dove
propongono al maestro Prato una canzone, probabilmente il successo di Alberto Rabagliati Quando
la radio. In altre occasioni, le Fasano racconteranno invece che si trattava di Pippo non lo sa, più
precisamente della parte del ritornello cantata dal Trio Lescano nella celebre versione incisa dalle tre
sorelle olandesi con Silvana Fioresi. Il provino ha esito positivo e le Fasano continuano a studiare
nella scuola dellEIAR sino a che sul finire del 1940 il maestro Prato decide di includerle in una
formazione vocale occasionale, denominata Le cinque Dionne della Canzone”, del quale accanto a
loro fanno parte le componenti del Trio Primavera Isa Bellini, Wilma Mangini e Thea Prandi. Il
quintetto vocale ha vita breve, ma riesce comunque a incidere con Fausto Tommei il disco Ninna
nanna delle cinque Dionne (orchestra Prato, Parlophon GP 93148, pubblicato nellottobre 1940), che
rappresenta il vero e proprio debutto discografico delle gemelle torinesi. La loro attività continua con
una certa lentezza a causa degli avvenimenti bellici. Scarse sono le testimonianze di questo periodo
che le vede comunque impegnate alla radio. Il 12 maggio 1942 partecipano a un concerto Cora, sotto
la direzione del maestro Alberto Semprini, al fianco di Norma Bruni, Silvana Fioresi e Lina Termini.
La loro attività riprende con maggiore frequenza nellimmediato dopoguerra e nel 1946 continuano a
cantare con l’orchestra di Carlo Prato. Durante un’esibizione nella celebre trasmissione musicale
radiofonica “La Bacchetta d’oro Pezziol”, vengono ascoltate dal maestro Angelini che decide di farle
entrare nella sua orchestra al fianco di Nilla Pizzi e Lucano Benevene. Dopo aver inciso alcuni dischi
per la Voce del Padrone casa per la quale Angelini e i suoi cantanti si trovano ad incidere per un
breve periodo a causa di alcune incomprensioni intercorse fra il maestro e la casa discografica Cetra,
alle dirette dipendenze della RAI dal 1948 il Duo Fasano torna a cantare regolarmente dai microfoni
radiofonici. È grazie alla collaborazione con Angelini che le sorelle torinesi si fanno notare dal grosso
pubblico con canzoni come O mama mama e Mañana por la mañana cantate insieme a Nilla Pizzi.
Infatti, oltre a cantare da sole, le Fasano vengono spesso inserite come coro nelle esecuzioni degli
altri cantanti dell’orchestra Angelini, risultando così quasi onnipresenti.
Nel 1950 riscuotono un buon successo con i brani Noche de ronda e Quireme mucho cantati insieme
a Nilla Pizzi.
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Nel 1951 partecipano alla prima edizione del Festival di Sanremo insieme a Nilla Pizzi e Achille
Togliani, cantando sia da sole che affiancate agli altri due interpreti. Aprono la prima serata con
Sorrentinella, brano che non arriverà in finale ma che rimarrà nella storia in quanto prima canzone in
assoluto cantata al Festival di Sanremo. Le Fasano riescono comunque ad esibirsi nella serata finale
con i brani La cicogna distratta e Sotto il mandorlo come soliste, Al mercato di Pizzighettone e
Famme durmì con Achille Togliani e La margherita con Nilla Pizzi (canzone che verrà poi
squalificata).
Dopo Sanremo, le Fasano ottengono ulteriori riscontri come interpreti di una delicata versione di A
Paris e della storica Lola (il vero Charleston).
Tornano a Sanremo nel 1952 con cinque canzoni, non accedendo però alla finale. Nello stesso anno
vincono il prestigioso premio della “Maschera d’Argento”.
Nel 1954 riscuotono grandissimo successo con la canzone Aveva un bavero presentata al Festival di
Sanremo con Vittoria Mongardi, dove si classificano sesti. Arrivarono poi settime col brano Sotto
l’ombrello cantato con Gino Latilla.
Nel 1956 riscuotono buon successo i brani Che serà serà (Que sera sera) cantata con Carla Boni,
Galopera e Hernando un caffè.
Nel 1957 vincono in coppia con Vittoria Mongardi il Festival della Canzone Italiana di Toronto con
la celeberrima Casetta in Canada, brano che si classifica quarto al Festival di Sanremo 1957 cantato
dal Duo Fasano con Carla Boni e Gino Latilla. Tra gli altri successi del Festival di Sanremo del 1957
si possono citare Un filo di speranza cantata con Gino Latilla e Le trote blu cantata con Carla Boni.
Nel 1958 si presentano per l’ultima volta a Sanremo dove arrivano in finale col brano Fragole e
cappellini in coppia con Claudio Villa. Altri brani dello stesso Festival che le vedono esecutrici sono
Nozze d’oro con Tonina Torrielli, La canzone che piace a te con Claudio Villa e I trulli di Alberobello.
Nel 1960 insieme a Gino Latilla vincono il Festival di Zurigo col brano Ciccillo ‘a sentinella e nel
1961 accompagnano Tonina Torrielli nell’ambito della stessa manifestazione con la canzone Gin gin
gin. Sul finire degli anni 60 lasciano l’Italia per esibirsi in Sud America e in Australia.
Negli anni 70, col dilagare dei revival, le sorelle Fasano sono spesso presenti in radio e in televisione.
Il 23 dicembre del 1971 insieme a Nilla Pizzi, Carla boni, Achille Togliani, Ernesto Bonino e Alberto
Rabagliati cantano Blue moon nella trasmissione televisiva “Speciale per noi”. Nel 1974 sono coriste
nel brano Son qui con te sempre più solo di Paolo Conte tratta dall’album “Paolo Conte”. Il cantautore
piemontese le vorrà al suo fianco anche nel brano La ricostruzione del Mocambo inciso l’anno
seguente. Nel dicembre del 1976 vengono invitate da Roberto Benigni nel programma televisivo
“Onda Libera”, dove cantano Noche de ronda. Fra il 1977 e io 1978 sono più volte ospiti del
programma radiofonico “Toh! Chi si risente” condotto da Carlo Loffredo.
Dopo anni di silenzio discografico, nel 1983 il Duo Fasano incide per la Drums il suo ultimo 45 giri
contenente i brani Noi e Io verrò con te scritti dal cantautore Toni Asquino con la collaborazione ai
testi di Dina Fasano. Nel 1984 le gemelle vengono invitate da Renzo Arbore al programma “Cari
Amici Vicini e Lontani” dedicato al 60° anniversario della nascita della radio italiana. In
quest’occasione cantano una fantasia di loro vecchi successi insieme alla collega Carla Boni. Nel
1986 vengono premiate dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga come benemerite della
cultura musicale e canora italiana. Nel 1988 decidono di ritirarsi ufficialmente dalle scene,
dedicandosi alla famiglia. Si erano infatti entrambe sposate, Dina con Manilo Pesante (- 1980) e
Delfina con Sergio Parmetler (-), ma non avevano avuto figli.
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Il 24 novembre del 1996 Dina, già da tempo malata di cancro, si spegne all’età di 72 anni. Dalla fine
degli anni 90 agli inizi degli anni 2000, Delfina viene regolarmente invitata da Paolo Limiti in diversi
programmi televisivi dal lui condotti, rilasciando un gran numero di interviste e, talvolta, cantando
alcune vecchie canzoni del Duo, pur dichiarando varie volte di non avere più lo stesso piacere di un
tempo nel cantare a causa dell’assenza dell’amata sorella.
Delfina si spegne il 16 dicembre del 2004, dopo essersi ammalata dello stesso male di Dina.
Entrambe le cerimonie funebri si sono celebrate alla Chiesa della Crocetta. Riposano al Cimitero
Monumentale di Torino. Delfina è stata cremata e le sue ceneri sono state sparse nel roseto del
Cimitero.
Pietro Sanna
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