Cesare Andrea Bixio nacque a Napoli l’11 ottobre 1896 da padre genovese
e madre napoletana.
Era pronipote del generale Nino Bixio. Nel 1903 morì il padre e il
giovane Cesare Andrea venne indirizzato a studi scientifici, affinché
potesse seguire le orme paterne, diventando ingegnere, ma lui mostrò uno
spiccato talento musicale.
Imparò a suonare il pianoforte da autodidatta; a 13 anni compose il suo
primo brano e
subito dopo fece conoscenza con Mimì Maggio, cantante molto apprezzato
nella
borghesia napoletana degli anni dieci del XX secolo. Per lui, Bixio
scrisse Canta
Maggio, canzone che venne inserita nello spettacolo che l'artista teneva
alla Sala
Iride in piazza della Ferrovia a Napoli. Con questa canzone, Bixio
guadagnò sei lire,
il suo primo compenso, e poté conoscere altri personaggi della scena
musicale
napoletana e alcuni poeti.
Nel 1916 si iscrisse alla Società Italiana
Autori ed Editori e
nel 1920 fondò la Casa Editrice C. A. Bixio, che ebbe sede prima a
Milano e poi
anche a Roma.
Il merito di Bixio fu quello di saper proporre un repertorio in italiano
a cantanti di
musica leggera e canzonette che si basavano fino ad allora
principalmente su
composizioni francesi o su musiche tradizionali dialettali.
A metà
degli anni Venti
incontrò il compositore e paroliere Bixio Cherubini, con il quale
instaurò una lunga e
fruttuosa collaborazione componendo numerosissimi brani, tra cui
“Violino
Tzigano”.
Il successo di Bixio fu anche internazionale; importante infatti è la
sua collaborazione
con Casino de Paris e Folies Bergère.
Altra tappa importante nella carriera di Cesare Andrea Bixio è quella di
compositore
per il cinema e il teatro di rivista.
Nel 1953 Bixio partecipò al Festival di Sanremo con Lasciami cantare una
canzone,
interpretata da Achille Togliani, arrivando terzo. L'anno successivo per
il Festival di
Napoli compose Tre Rondinelle, classificandosi secondo, e nel 1957 con
Buon
anno... buona fortuna vinse Canzonissima.
In quegli anni vinse anche il Premio RAI "10 canzoni d'amore da
salvare" (Aprile-Luglio 1952) e il Premio RAI "10 canzoni
gaie da salvare" (Aprile-Luglio 1953), entrambi assegnati dagli
ascoltatori
dell'emittente radiotelevisiva nazionale.
Il 2 settembre 1962 fu insignito del Premio Igea Musicale ad Acqui
Terme, mentre nel 1966 ricevette dalle mani di Giuseppe
Saragat il premio 50º anno di Autore della Siae.
A questi si aggiungono il Premio autore Euterpe (22 marzo 1969), il
Premio simpatia Roma Campidoglio (30 giugno 1975),
il Premio EUR1976 del Comune di Roma, il Premio SIAE per la ventennale
attività svolta negli organi sociali (10 marzo 1976),
il Premio all'autore Targa d'oro di Ischia (7 giugno 1976), il Premio
Riccione spettacolo 1976.
Inoltre, si classificò primo alle manifestazioni Non c'era una volta un
festival e al 7º Festival della canzone Italiana in Svizzera.
Per tutta la vita fece parte della SIAE come membro della commissione
sezione musica, come
revisore dei conti al consiglio di amministrazione e come consigliere
della fondazione
della Cassa Previdenza.
Inoltre, fondò la SEDRIM (un'altra associazione di categoria dei
discografici), fu presidente dell'Associazione Nazionale Industrie
Cinematografiche Audiovisive
(ANICA).
Fu fondatore e presidente anche dell'Associazione Italiana Editoriale
Musica da film (ANIEM), parte dell'ANICA, e fu vicepresidente della
Confederation
International des Societes d'Auteurs et Compositeurs;
fu membro del consiglio internazionale del Bureau International de l'Edition
Mecanique (BIEM) e dell'Unione Editori Musica Italiana (UNEMI).
Ebbe tre figli: uno di loro, Carlo Andrea, è stato ideatore e produttore
televisivo.
Morì a Roma il 5 marzo 1978, all'età di 81 anni.