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Cetra a fargli incidere il 78 giri Che bambola! dev’esser stato un’impresa.
Che poi lui abbia comprato tutta la produzione, è un’altra storia... Nel suo
repertorio Latilla mise, col beneplacito di Angelini, occorre sempre
ricordarlo, anche un roboante motivo del duo Buscaglione-Chiosso
Tchumbala-Bey, addirittura un “sacrilegio” se rapportato alle sviolinate di
musica leggera di cui erano farciti i programmi radio del tempo.
Che poi il bravissimo Gino cantasse il brano dal vivo, durante certi
spettacoli, addirittura squarciandosi la camicia in teatro, fa parte del folklore.
Realizzò pure parecchie cover (come si dice adesso) di canzoni interpretate
dall’americano Frankie Laine, non sfigurando affatto nel confronto. La
straniera (Strange Lady in Town), O.K. Corral, Quel treno per Yuma sono
le prime che mi vengono in mente. Ma anche Lane incise Tchumbala-Bey in
inglese.
Nessuno ha ricordato, ed hanno fatto bene, i film girati da Latilla. Oltre
ai soliti “musicarelli”, interpretò la parte di uno studente universitario,
sentimentalmente generoso nel farsi da parte, per il melenso Presentimento
(1957, regia di Armando Fizzarotti), avendo come co-protagonista Rosario
Borelli, all’epoca divo del fotoromanzo.
Avrete capito che ho sempre avuto una speciale simpatia per questo
cantante. Che sapeva anche prendersi in giro. Ma dimentichiamo le canzoni
per le quali divenne famoso (arrivò secondo a Sanremo 1959 con Io sono il
vento ma il merito – devo ammetterlo a denti stretti – fu sopratutto di Arturo
Testa, la versione latillana essendo troppo enfatica e l’arrangiamento