Il suo vero nome era
Michele Carenzio, nato a Belgioioso (Pv) nel 1907.
Dopo
alcuni anni di liceo si impiegò in banca a Milano e proprio in questa
città avrà modo di frequentare scuole di ballo artistico.
Persona
intelligente ed estroversa, di bell'aspetto e molto simpatico si fece
amicizie di una certa importanza che finiranno per condurlo in Francia
dove inizialmente si guadagnerà da vivere facendo il cameriere e
partecipando a spettacoli in piccole compagnie teatrali.
Dal 1933 si
incomincerà a leggere il suo nome su giornali e riviste specializzati
nel varietà, e sempre nel '33 entra a far parte della compagnia della
stella della "revue à grand spectacle" francese cioè MISTINGUETT ( 1875
).
Il "Linò" verrà poi chiamato a far parte della famosa compagnia
itinerante di rivista dei fratelli SCHWARZ, e nell'inverno 33-34 sarà a
Milano al Teatro Lirico, proprio insieme alla Mistinguett con cui ebbe
per anni una relazione.
Nel 37 verrà chiamato a cinecittà per partecipare al film " il feroce
saladino" dove ballerà con Alida Valli.
In
quel film la comparsa vestita da leone era ALBERTO SORDI.
I vari recensori degli spettacoli menzionano il Carenzio come ballerino,
cantante ( addirittura tenore), attore, imitatore e fantasista.
Come
cantante risulta abbia inciso per la COLUMBIA italiana canzoni che
andavano dal lento al fox-trot.
Del
periodo della guerra si sa molto poco del Linò.
Nel
dopoguerra emigra con alcuni colleghi in sudamerica (Brasile). Dopo un
paio d'anni ritornerà dalla Mistinguett e rimarrà con lei sino al 54,
anno del ricovero in ospizio della sua compagna.
Ritornato a Belgioioso finirà per trovare un impiego come interprete
alla "Rinascente" di Milano per una decina d'anni.
Vivrà con i suoi genitori e poi, alla loro morte, da solo.
Era un gran bevitore,
la sua bevanda preferita era il "Pernod",
Negli
ultimi anni però, per motivi economici, si inebriava solo con del vino
bianco.
Nell'inverno del 1973 si ammalò e, ricoverato in ospedale, morirà per un
edema polmonare acuto.
Biografia redatta da GianCarlo Mainardi – Pavia.
Pubblicata sulla rivista PAVIA IN TASCA.