Linteresse
del maestro de Blanck convince la madre di Ernesto a tenerlo lontano
da responsabilità che potrebbero distoglierlo dalla carriera
musicale. Nel 1913, diciottenne, Lecuona si diploma professore
di piano e solfeggio al Conservatorio Nacional ottenendo la medaglia
doro del suo corso e un elogio pubblico del maestro, che
a El Fìgaro dellHavana dichiara: Lecuona è
uno studente di straordinaria luminosità, dotato di gran
valore e di un temperamento perfetto. Olga de Blanck, figlia
del maestro, a sua volta riferisce: mio padre diceva che
Ernesto Lecuona era eccezionale perché al piano possedeva
un rilassamento e una fl essibilità assolutamente naturali;
non aveva alcuna idea di cosa signifi casse essere rigidi.
Accanto agli impegni di studio, Lecuona manifesta interesse anche
per la musica popolare e organizza una piccola orchestra che si
esibisce nei primi cinema e nelle sale da ballo. Nel 1916, tuttavia,
lascia Cuba per trasferirsi a New York, dove un anno dopo registra
il suo primo disco, che include Vals España e alcune
danze tra le quali La comparsa. Nel 1917 debutta alla Aeolian
Hall con composizioni personali e di altri maestri. Nel 1918,
di nuovo a Cuba, inaugura lInstituto Musical de La Habana.
Nel 1919 scrive la sua prima opera lirica professionale, Domingo
de Piñata, che va in scena al Teatro Martì con
testo di Mario Vitoria. Nello stesso anno presenta En recluta
del amor, scritta insieme al poeta Gustavo Sánchez
Galarraga, che sarebbe restato anche in seguito suo grande amico
e collaboratore.
Nel 1923 Lecuona
esegue per la prima volta al Teatro Nactional il Concierto
Tipico Cubano. Due anni più tardi è a Madrid
per alcuni concerti nei quali introduce tra laltro Levántate
y Anda, unopera destinata ad oltre un migliaio di rappresentazioni.
Dal 1927 la sua idea di teatro lirico entra in una fase ancora
più matura: i temi si fanno più articolati, sono
più numerosi i canti corali, il libretto non è più
una mera successione di canzoni. Con Rita Montaner come interprete
principale, Lecuona presenta nuove opere tra cui Es mucha Habana,
La Revista Femenina e soprattutto Niña Rita,
estratta da un canto di Grenet, con cui comincia la stagione aurea
del teatro lirico cubano e lascesa di Rita Montaner.
Nel 1928, invitato a Parigi come allievo di Joaquín Nin,
interpreta alcune delle sue danze in un recital privato nella
sala Gaveau, spazio esclusivo per autori interpreti di fama tra
i quali anche Maurice Ravel, con cui Ernesto studia per un breve
periodo. La sua prima importante composizione, Malagueña,
presentata con successo al Roxy Theatre di New York nel 1927,
viene accolta da Ravel con questo commento: Sento che Malagueña
è più bella e melodica del mio Bolero.
Anche Siboney, pubblicata nel 1929, si afferma subito come
un classico della musica latina, ripetuto ovunque da numerosi
artisti e big-bands. Da quel momento Ernesto Lecuona viene soprannominato
il Gherswin Cubano.
A seguito del grande successo della Havana Casino Orchestra,
il primo grande gruppo latino a suonare negli USA, Lecuona forma
un proprio complesso, la Orquestra Cubana. Curiosamente,
non è lui il pianista della formazione (si limita ad eseguire
soltanto i lavori personali): il ruolo è affi dato ad Armando
'Fichin' Oréfiche (1911, Avana), insieme al quale Lecuona
scrive diversi dei motivi popolari suonati dal gruppo.
Nel 1934, durante una tournée in Spagna, Lecuona deve ritirarsi
dallOrquestra per ragioni di salute e fare rientro a Cuba.
Il complesso cambia allora il nome in Lecuona Cuban Boys
e, sotto la direzione di Oréfi che e del trombettista Ernesto
Jaruco Vàzquez, prosegue una straordinaria
tournée europea che dura fi no al principio della Seconda
Guerra Mondiale (Armando Oréfi che e il fratello, Adalberto
Chiquito, avrebbero poi abbandonato il complesso per dispute interne
fondando gli Havana Cuban Boys).
Ernesto Lecuona
suona raramente in pubblico nel dopoguerra. Sceglie di vivere
nella sua fattoria fuori lHavana, dove si dedica al giardinaggio
e allallevamento di uccelli tropicali. Sebbene guadagni
cifre importanti, preferisce uno stile di vita sobrio: non beve
alcolici ma è un gran consumatore di caffè, è
disposto a viaggi interminabili per evitare di prendere laereo.
E orgoglioso dei suoi roseti e dei suoi alberi da frutta,
ed è anche un giocatore appassionato di poker. Detesta
la politica ma è notoriamente generoso: organizza e fi
nanzia con i propri fondi diverse associazioni artistiche prive
di sovvenzioni pubbliche. Insieme al maestro Gonzalo Roig fonda
nel 1955 la Sociedad Nactional de Autores de Cuba, votata a proteggere
i diritti dautore dei musicisti locali.
Quando Fidel Castro prende il potere, Lecuona lascia Cuba per
sempre. Stabilisce la residenza a Tampa, in Florida. In vacanza
per visitare la terra di suo padre, muore il 23 novembre 1963
a Santa Cruz de Tenerife, nelle Isole Canarie, per una crisi dasma,
malattia che lo aveva perseguitato tutta la vita. E sepolto
presso il cimitero di Westchester, nella contea di New York.
Ernesto Lecuona
scrisse più di 400 canzoni, 176 opere per piano, 50 lavori
teatrali, 31 opere orchestrali, 11 colonne sonore per il cinema,
5 balletti, un trio e unopera lirica, ma è soprattutto
per le centinaia di interpretazioni di brani come Siboney,
Para Vigo Me Voy (Say Si Si), Canto Karabali (Jungle
Drums), Maria my Own (Maria La O), La Comparsa e
Malagueña che giunse alla popolarità internazionale.
Musicalmente, la sua produzione per piano propone elementi di
notevole originalità pur trattenendosi in ambiti non avanguardistici
(del resto da Lecuona non amati, malgrado egli sostenesse attivamente
le iniziative di musica contemporanea in programma allHavana).
Agli influssi della musica colta della prima metà
del secolo egli aggiunge una rivalutazione in chiave classica
della tradizione spagnola e, dato del tutto nuovo, cubana. E
di assoluto interesse il tentativo, certamente riuscito, di integrare
ritmi ed espressioni melodiche tradizionali alle strutture della
scrittura pianistica tardo-romantica. I movimenti di danza, sempre
presenti, si mescolano alle forme classiche del preludio, che
risentono delle infl uenze di Debussy (molto evidenti, ad es.,
in Ante el Escorial). Spunti affi ni al pianismo di Chopin
si ritrovano nelle formule che accompagnano i valzer, mentre nei
frequenti passaggi virtuosistici si riconoscono idee tipicamente
lisztiane. Le espressioni melodiche sono sorprendentemente concise:
si tratta spesso di linee che non superano una o due battute e,
segnatamente nei brani di ispirazione cubana, la densità
raggiunta è quasi estrema. E una scelta estetica
precisa: non sono opere da danzare ma opere da ascoltare, che
fanno pensare alle sintetiche composizioni di Bartok ispirate
ai ritmi balcanici.
Da non sottovalutare, a margine, la sua importante influenza come
autore di musiche per il cinema: armonie tipicamente hollywoodiane,
quali il Preludio a la Noche o la parte centrale di
Ante el Escorial, attestano il poliedrismo e lapertura
del suo stile compositivo.
Nondimeno, Ernesto Lecuona si inserisce a pieno titolo nel variegato
gruppo di autori di lingua spagnola che dalla tradizione popolare
attingono un intenso repertorio di idee con cui arricchire la
musica di élite, lungo una linea già percorsa agli
inizi dellera moderna da autori come Ortiz o Soler, senza
dimenticare gli spagnoli di adozione Scarlatti e Boccherini.
Lecuona
fu anche un incantevole pianista e le registrazioni dirette delle
sue esecuzioni restano una testimonianza straordinaria del suo
talento. La raccolta The Ultimate Collection (1954)
presenta il meglio della sua produzione e le 14 tracce del secondo
disco, incise alla fi ne degli anni venti, hanno un fascino straordinario
per dinamismo, ritmo interiore e gamma espressiva del suono.
Gli esperti erano impressionati dallabilità della
sua mano sinistra, che sembrava toccare la tastiera quasi lambisse
la membrana di un tamburo. Quando Arthur Rubistein lo sentì
suonare Malagueña esclamò: non so se ammirare
di più il pianista geniale o il compositore sublime.
E quando, con lorchestra sinfonica di Los Angeles, interpretò
Rhapsody in Blue alla presenza dellautore, George Gershwin
lo abbracciò con grande emozione avanti al pubblico entusiasta.
Il suo stile latino colpì profondamente sia gli ascoltatori
europei che quelli americani ed esercitò un fascino immediato
su molte big bands. A contribuire al suo revival negli anni più
recenti è stato il pianista americano Thomas Tirino che,
conducendo uno sforzo notevole sui piano rolls e i primi dischi
dellautore, è riuscito anche a ricostruire le versioni
autentiche di molti dei brani originali.
Ernesto Lecuona scompare nel 1963.
Questa biografia è stata tratta senza alcuna modifica dal sito: www.kha.it ,che ne detiene i diritti e che vi invitiamo a consultare per prendere visione di tutto il catalogo disponibile del grande musicista.