Marcello Marchesi ,milanese nato il 14
Aprile 1912 è stato uno dei più proliferi autori dello
spettacolo leggero italiano oltre che uno dei volti più popolari
della prima televisione.
Forse però tutti non sanno che la sua
carriera artistica iniziò verso la fine degli anni '30
collaborando con i più importanti musicisti italiani del
momento.
In questo periodo Marchesi è uno dei
pochissimi cantanti di jazz italiani, rari, perché la pratica
del jazz era clandestina in quanto proibita dal regime fascista.
Come autore di testi e di programmi, per le
reti radiofoniche EIAR di Radio Roma, dove collabora con altri
autori come Federico Fellini.
Laureato in legge, fu tra gli autori della
rivista umoristica Bertoldo, pubblicata dal 1936 dalla Rizzoli.
Al cinema ebbe una fortunatissima collaborazione
con Vittorio Metz e Dino Verde come sceneggiatore di una lunga
serie di pellicole, e come regista, in trio con Metz e Marino
Girolami di sette film, tra cui Sette ore di guai (1951), con
Totò, Campanini e Celano.
Marchesi è stato anche autore di canzoni: le più
note sono sicuramente Bellezze in bicicletta, del 1951, su
musica di Giovanni D'Anzi, contenuta nella colonna sonora
dell'omonimo film di Carlo Campogalliani, portata al successo da
Silvana Pampanini, che ha avuto molte reincisioni, Ho soffrito
per te, successo di Cochi e Renato ed Enzo Jannacci e
Taratapunziè, sigla di Canzonissima nel 1972, cantata da Loretta
Goggi; lo stesso Marchesi si è dilettato qualche volta ad
inciderle, ad esempio Bella tardona, presentata nel 1963 nello
spettacolo televisivo Il signore di mezza età.
Celebri sono le sue traduzioni dei primi albi
pubblicati in Italia di Asterix, personaggio dei fumetti creato
nel 1959 in Francia da René Goscinny e Albert Uderzo. È lui
l'ideatore della versione italiana della nota frase di Obelix «Ils
sont fous ces Romains», resa con «Sono Pazzi Questi Romani», il
cui acrostico è SPQR.
Ha ideato e scritto programmi di grande successo
della TV italiana, come L'amico del giaguaro (1961-1964), e
Quelli della domenica (1968).
Il ruolo del signore di mezza età (1963)
caratterizzerà il suo personaggio comico.
Ricordato per le sue battute sospese fra il
surreale e il satirico (gli aforismi del quale fu maestro
Achille Campanile), come ad esempio "voglio che la morte mi
trovi ancora vivo.."; condusse alcune trasmissioni televisive di
successo come Il signore di mezza età e Alta pressione.
Ricorda il critico televisivo Aldo Grasso che «di
Marcello Marchesi furono alcuni dei più famosi slogan di
Carosello, divenuti quasi proverbiali: "Non è vero che tutto fa
brodo!", "Il signore sì che se ne intende", "Con quella bocca
può dire ciò che vuole", "Il brandy che crea un'atmosfera", "Per
dindirindina che equivoco... Falqui: basta la parola!", e tanti
altri».
Convisse con Enrica Sisti, sua governante sarda,
che sposò due mesi prima della nascita del figlio avuto da lei.
Durante una vacanza in Sardegna, mentre stava
nuotando nel mare di San Giovanni di Sinis, comune di Cabras nei
pressi di Oristano, venne scagliato da una fortissima onda
contro uno scoglio, batté violentemente la testa e morì sul
colpo.
Aveva poco più di 66 anni.