(Mascheroni - Panzeri)
Orchestra della canzone
diretta dal M°.CINICO ANGELINI
Coro Duo Fasano
SANREMO 1957
Edizioni: MASCHERONI - Milano
Da supporto 78 giri CETRA
N.Catalogo
AC 3187
N.Matrice 13192
incisa il 30 Gennaio 1957
Da supporto 45 giri CETRA
N.Catalogo SP 25
N.Matrice SPC 050
ANNO 1957
CARLA BONI
&
GINO LATILLA
Dopo il Sanremo "autarchico" del 1956, disertato
dai divi della canzone a causa del braccio di ferro tra case
discografiche e Rai, l'edizione del 1957 vede il ritorno degli
interpreti più amati e più chiacchierati.
In particolare, Gino Latilla e Carla Boni fanno parlare di sé perché,
come scrive Gigi Vesigna nel libro "Sanremo è sempre Sanremo" (Sperling
& Kupfer), "I due ormai giocano a carte scoperte e non nascondono più
l'amore che li lega. Il circo sanremese, malignamente, definisce questo
amore una trovata pubblicitaria e qualcuno aggiunge persino che Carla in
realtà trova Gino odioso. I pettegolezzi si azzerano quando, pochi mesi
dopo, i due si sposano, ma nonostante la nascita di due figli il
matrimonio non si rivela felice e finisce con una separazione".
Latilla peraltro si trova anche in rotta di collisione con Claudio
Villa: l'interprete di 'Vecchio scarpone' sostiene che il Reuccio, che
appartiene alla sua stessa casa discografica, gli ha soffiato 'Corde
della mia chitarra', canzone risultata poi vincitrice.
Latilla si dovrà accontentare del terzo posto di 'Scusami'.
Ma in realtà la canzone più famosa uscita da Sanremo '67 risulterà
un brano interpretato da lui e dalla Boni: 'Casetta in Canadà'.
Il brano porta la firma di due maestri del 'nonsense': Vittorio
Mascheroni e Mario Panzeri, che nel '52 avevano portato al Festival
'Papaveri e papere', altrettanto proverbiale ed altrettanto
bersagliata dai critici.
Con questo brano Mario Panzeri parve interrompere il suo rapporto
con quelle canzoni disimpegnate caratterizzate da una facile presa
sugli ascoltatori ma da una difficile interpretazione .
Gli anni '60 lo videro firmare sia l'apologia
della ragazza acqua e sapone ('Non ho l'età') che il suo contrario,
ovvero il ringhio del beat ('Nessuno mi può giudicare').
Solo dieci anni dopo, a mo' di sfida, confezionò
per l'allora criticatissima Orietta Berti la sua ultima marcetta, la
canzone da fischiettare "definitiva": 'Fin che la barca va'.
Casetta In Canada'