(Pirro - Bonagura - Sciorilli)
Orchestra diretta dal M°.CARLO ESPOSITO
Festival di Napoli 1959
Edizioni : MASCOTTE
Da supporto 45 giri VIS RADIO
N.Catalogo VIMQN 36472
N.Matrice
V.R. 4654
ANNO 1959
Il termine dialettale "Cerasella" indica varie cose:
un liquore a base di ciliegie, oppure una varietà di peperoncino.
Molto probabilmente è a quest'ultima accezione che la protagonista del
brano deve il suo nome.
Nome che ha un precedente nella canzone:
una "Cerasella" del 1895, scritta da A.Califano e
P.Fonzo e presentata al Festival di Piedigrotta.
Destino molto simile, ma successo decisamente
maggiore, per la seconda nata, che venne lanciata al Festival della
Canzone Napoletana ("erede" del precedente) nel 1959 da Gloria
Christian, diva della canzone partenopea, che racconta: "Io non
avevo voluto cantare 'Tuppe tuppe marescià', che venne presa da Maria
Paris.
La Paris ci vinse il festival di Napoli.
Per questo, l'anno dopo tutti gli autori andavano da
lei. Quando la Paris rifiutò 'Cerasella' io, memore di quanto successo
l'anno prima, dissi subito: 'la canto io!
'" Il brano raggiunse il n.6 della hit-parade.
Dario Salvatori, nel "Dizionario delle canzoni
italiane", lo definisce un "esempio di garbo e buon gusto appartenente a
quel nuovo filone che negli anni '50 riuscì parzialmente a rinnovare la
canzone napoletana.
Il testo riproponeva i colori pastello di una Napoli
spensierata e bozzettistica, popolata di ragazze alla Boccasile".
Per tale bozzetto, una duplice firma: una è quella di Eros Sciorilli,
autore nato a Busto Arsizio ma capace di passare con disinvoltura dalla
canzone milanese a quella napoletana.
Ma capace anche di ottenere i suoi maggiori successi -
in italiano - a distanza di parecchi anni: nel 1945 con "In cerca di te"
(meglio nota come "Solo me ne vo per la città"), nel 1967 con "Non
pensare a me" (che Claudio Villa e Iva Zanicchi portarono alla vittoria
al Festival di Sanremo) e nel 1971 con "Sono una donna non sono una
santa" (il cui testo, declamato da Rosanna Fratello, fece discutere a
lungo…).
L'altro autore è Enzo Bonagura, il poeta di San Giuseppe Vesuviano, del
quale si ricordano "Scalinatella" (lanciata da Roberto Murolo nel 1948)
e "Maruzzella" (primo successo di Carosone, datato 1955).
Bonagura fu un protagonista di varie fasi della nostra
canzone - basti pensare che mentre scriveva dei piccoli classici della
canzone dialettale napoletana, contribuiva a delineare la modernità del
giovanissimo Adriano Celentano, scrivendo per lui "I ragazzi del
juke-box" (insieme al succitato Sciorilli).
Al successo della canzone, come spesso succedeva in quegli anni, fece
seguito un film.
"Cerasella" passò alla celluloide grazie a un soggetto
scritto e girato da Raffaello Matarazzo, considerato nel dopoguerra il
re del melodramma cinematografico (tra i film al suo attivo, "Treno
popolare" e "La risaia").
La colonna sonora venne affidata a Fausto Cigliano; da
segnalare, tra gli interpreti, Mario Carotenuto, Mario Girotti (il
futuro Terence Hill), Carlo Croccolo, ma soprattutto una giovanissima
Claudia Mori (futura signora Celentano) al suo debutto, nella parte
della corteggiatissima protagonista.