(Consiglio - Panzeri)
Orchestra CETRA
diretta dal M°. PIPPO BARZIZZA
Edizioni MELODI
Da supporto 78 giri CETRA
N.Catalogo
IT 616 e IT 624 N.Matrice
50233
Incisa a Torino nel Giugno 1939
ANNO 1939
Poca gente si
sofferma a riflettere su quanta storia possa trovarsi in una canzone… E
certamente, pochissimi sanno quanta ne racchiuda una canzone
apparentemente frivola che si intitola 'Maramao perché sei morto'.
Tuttavia, questo allegro motivetto entra nella storia di tre secoli
differenti.
Andando a ritroso, partiamo dal 1939, anno della morte di Costanzo
Ciano, livornese, presidente della Camera dei Fasci e padre di Gian
Galeazzo, ministro degli esteri e genero di Mussolini.
Poche settimane dopo
la sua dipartita, venne pubblicata la canzone: un allegro foxtrot
cantato da Maria Jottini con lo swingante sostegno del Trio Lescano,
firmato da Mario Panzeri e Mario Consiglio .
Il "caso" scoppiò
quando a Livorno iniziarono i lavori per edificare un monumento a Ciano:
nottetempo, alcuni studenti scrissero sul basamento i versi della
canzone.
Il capo della
censura, Criscuolo, convocò immediatamente Panzeri: le cosiddette
"canzoni della fronda", sospette di insinuare l'antifascismo, erano da
anni una spina nel fianco di un regime che conosceva bene il valore
della propaganda e digeriva a fatica che si ridesse di un certo "Crapa
pelada" (Gorni Kramer, 1936).
Tuttavia il
compositore riuscì a dimostrare che la canzone era stata scritta prima
della morte di Ciano.
Il fatto è che Panzeri non aveva ripescato una tiritera del tutto
innocua.
La triste vicenda del
gatto Maramao veniva narrata da secoli, e aveva già causato qualche
problema, come annotava Vitaliano Brancati in "Ritorno alla censura"
(Bompiani):
"La notte del 10
febbraio 1831 un povero storpio arrancava per le vie di Roma cantando:
Maramao, perché sei morto? Pane e vin non ti mancava, l'insalata avevi
all'orto… Subito venne arrestato, sotto l'imputazione di alludere al
recente funerale del papa.
…A questo punto, le origini della canzoncina vanno ricercate nella
tradizione.
Le possibilità sono
due: si dice ad esempio che Maramao derivi da 'Mara maje', ovvero 'Amara
me', utilizzato in un canto popolare abruzzese. Si ipotizza altresì che
il morto non sia un gatto, ma lo spirito del Carnevale: in alcune
località, con la Quaresima gli veniva fatto il funerale con tanto di
bara e corteo.
Ma forse l'ipotesi
più suggestiva è quella che sovrappone la frase "Maramao perché sei
morto" al celebre, Cinquecentesco "Maramaldo, tu uccidi un uomo morto!".
Un'ulteriore versione
della storia vuole che una volta liberatosi del nemico, Maramaldo sia
tornato a Napoli a gozzovigliare e sia stato colto da morte improvvisa,
suscitando di conseguenza il commento: "Avevi tutto, donne,
cibo…Maramaldo, perché sei morto?"
"Io non avrei mai sospettato che una canzone come 'Maramao perché sei
morto?' potesse procurare dei problemi con la censura".
(Francesco De Gregori)