(Buscaglione - Chiosso)
Complesso ASTERNOVAS
Da supporto 78 giri CETRA
N.Catalogo
DC 6758 (1°pubblicazione)
Da supporto 45 giri SP 40 e SP 722
ANNO 1957/58
Con questo brano del 1958 il musicista torinese parve
esplicitamente passare dalla macchietta del "duro" alla Spillane alla
propria macchietta ("Sono Fred, dal whisky facile"). Effettivamente il
suo personale soprannome per il whisky era, appunto, "il facile".
Ha detto Giorgio Giacosa, sassofonista degli Asternovas: "Per bere Fred
non badava a spese. Non l'ho mai colto in stato confusionale, eppure ci
dava dentro: al mattino, quando ci si trovava al bar Sandro di via Verdi
o eravamo in giro a suonare, si faceva 4-5 Pernod come ridere. Durante
il giorno, lui e la moglie Fatima consumavano insieme più di una
bottiglia di whisky".
Il paroliere Leo Chiosso, il miglior amico di Buscaglione, ha
dichiarato: " Si diceva che lo facesse per stare dietro al personaggio
che avevamo creato… Storie: Fred amava tantissimo il whisky, in
particolare bourbon e scotch: ne beveva soprattutto a tavola e quando
suonava. Ma non era certo un alcolista: la sua non era una debolezza o
una voglia irrefrenabile, ma soltanto una grande passione per quel
liquore che peraltro sopportava benissimo. Tant'è che nessuno lo ha
visto ubriaco nemmeno in un'occasione. Negli ultimi tempi aveva
cominciato a soffrire di acidità di stomaco, e quindi soltanto dopo cena
si concedeva qualche bicchiere di quelli giusti. 'Il whisky facile ti
sta diventando difficile, forse ti conviene rinunciare del tutto', gli
dicevamo in tono scherzoso… 'Già, e poi cosa penserà di me la gente',
diceva, scoppiando a ridere".
Nel 1959 Chiosso e gli Asternovas vennero a sapere che in occasione di
un check-up fatto a Bologna un medico aveva riscontrato che il fegato di
Fred versava in condizioni disastrose. Ma il cantante non rinunciava a
tenere un bicchiere nel taschino della giacca; soltanto che al posto del
whisky ci metteva del tè, che aveva lo stesso colore. Il che farebbe
pensare che per Buscaglione il bicchiere, questa sorta di emblema della
vita dissoluta, era anche una sorta di talismano, cui Fred rimaneva
attaccato per paura di perdere il successo. Nel 1959, in un'intervista
riportata nel libro "Il grande Fred" (di Maurizio Ternavasio, Lindau
Editore), dichiarò laconico: "Ho cominciato troppo tardi. Il successo mi
ha preso a tradimento e in fondo mi ha deluso. Ho capito che, se riesco
a durare ancora un paio d'anni sono a posto. Mi occorrono due anni, non
di più. Fingerò di avere una vitalità che non ho, scriverò e canterò le
canzoni più pazze. Poi, prima che la gente mi volti le spalle, Fred
ridiventerà Ferdinando Buscaglione, di professione pensionato".
Il whisky come elisir del successo, dunque, oltre che come consolazione
all'innata malinconia e ai sempre più difficili rapporti con la moglie.
Ecco ad esempio una velenosa dichiarazione di Fatima Robins, rilasciata
nei giorni di più aspra crisi del loro legame: "Mio marito avrà il
whisky facile, ma certo non il successo facile. Si è lasciato inebriare
dall'ondata di fortuna diventando addirittura un altro uomo, diverso da
quello che ho sempre conosciuto".
Il brano è tra l'altro legato a una delle più note apparizioni
televisive di Buscaglione, al Musichiere di Mario Riva. Il popolarissimo
presentatore lo aveva sentito suonare alle Grotte del Piccione di Roma
nell'autunno 1958: all'epoca, del cantante si parlava a Roma, a Milano,
nelle località di mare dove c'erano dei locali - ma nonostante l'exploit
di 'Che bambola', dell'anno precedente, per milioni di italiani era
ancora uno sconosciuto senza volto. Fu pertanto un momento decisivo
quello in cui Riva, uscendo dal night capitolino, disse a uno dei
proprietari: 'Bravo quello coi baffetti, mandamelo domani sera al
Musichiere'. Nel corso dello show, Buscaglione eseguì 'Whisky facile'
con l'accompagnamento da un coro di bambini, che tra una strofa e
l'altra stigmatizzava il suo comportamento